Cos'è il Dolore secondo la Scienza e come affrontarlo
- Fis. Patrizia Taccone
- 4 set
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 5 set

Sapevi che... il dolore è un segnale generato e modulato dal nostro cervello?
Quando pensiamo al dolore, spesso lo immaginiamo come un segnale in entrata generato dall'ambiente esterno: una caduta, una ferita, un carico eccessivo. In realtà, il dolore è un segnale in uscita generato, elaborato e modulato dal nostro cervello.
Secondo il "Mature Organism Model of Pain" presentato per la prima volta dal terapista Louis Gifford nel 1998 e rivisitato più volte da Moseley negli anni a venire, questa decisione non dipende solo dallo stato di salute dei tessuti, ma dall’integrazione di tre grandi aree di informazione: ciò che proviene dal corpo (sensazioni fisiche, segnali nocicettivi), ciò che proviene dall’ambiente (contesto, stimoli esterni) e ciò che deriva dalle esperienze e dalla memoria (credenze, emozioni, ricordi di eventi passati). Il dolore, quindi, non è un semplice riflesso del danno, ma il risultato di un’elaborazione complessa che ha lo scopo di proteggerci e aumentare le nostre probabilità di sopravvivenza.

Il sistema nervoso raccoglie le informazioni provenienti dall’ambiente esterno e le integra con ciò che già conosce. Esperienze traumatiche passate, convinzioni legate al dolore, stato emotivo e livelli di stress possono influenzare in modo significativo l’elaborazione e la modulazione della risposta cerebrale. In altre parole, esso non è mai un semplice segnale di allarme proveniente dai tessuti, ma il risultato di un processo complesso che, soprattutto con il passare del tempo, può non riflettere in modo accurato le reali condizioni del nostro corpo.
Dolore cronico: un allarme ancora acceso
Le moderne Neuroscienze sono concordi nell'affermare che il dolore acuto, percepito subito dopo un trauma, sia indicativo di danno tissutale. La sensazione spiacevole provata, ci permette di proteggere l'area lesa così da favorirne la guarigione.
Tuttavia, dopo settimane o mesi da un trauma, il fastidio può persistere nonostante i tessuti siano già guariti. È come se il nostro cervello continuasse a tenere acceso un allarme anche quando non c’è più un reale pericolo. In questi casi, il segnale non rispecchia più fedelmente lo stato di salute dei nostri tessuti.
Capire perché questo accade è fondamentale: il dolore cronico è una risposta del sistema nervoso che ha bisogno di essere ricalibrata e che può dipendere da una moltitudine di altri fattori non soltanto fisici, ma anche genetici, psicologici, comportamentali, ambientali, sociali ed economici.

Come affrontare il dolore secondo la Scienza
La buona notizia è che esistono strategie efficaci che possono aiutare il nostro sistema nervoso a ricalibrare il segnale del dolore e ad “abbassarne il volume":
Correggere le credenze errate: sapere che, soprattutto a distanza di tempo da un trauma, il dolore non sempre è un segnale affidabile, ci rende già più liberi.
Adottare uno stile di vita sano: movimento regolare, alimentazione equilibrata e tempo per sé stessi aiutano la nostra mente e il nostro corpo a ricaricare le batterie ed affrontare meglio le vicissitudini quotidiane. Senza dimenticare che l'Esercizio Terapeutico, se ben dosato, è un potentissimo antinfiammatorio/antidolorifico naturale!
Gestire lo stress: rilassarsi, respirare e rallentare i ritmi può calmare il nostro sistema nervoso centrale, aiutando a rimodulare il segnale di dolore.
Riposo di qualità: dormire bene è forse l’arma più potente, perché durante il sonno il corpo si rigenera, i muscoli si rilassano e il cervello rielabora in modo più equilibrato le informazioni.
E qui torniamo a un punto chiave: se la qualità del sonno non è buona, se il materasso, la rete ed il cuscino non sostengono il corpo in modo corretto, il riposo rischia di non essere davvero rigenerante. E senza un buon riposo, anche la gestione del dolore diventa molto più difficile.
In conclusione
Il dolore è, secondo la Scienza, un segnale molto complesso, elaborato e modulato dal nostro cervello. Conoscere come funziona ci aiuta a viverlo con meno paura e a trovare soluzioni efficaci. E tra queste, riposare bene è uno dei pilastri fondamentali.
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